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Questo articolo risale al 2004 e certamente da allora sono cambiate molte cose, soprattutto sul versante tecnico, portando la comunicazione virtuale ad un grado di consuetudine che nel 2004 era meno evidente. Alcune considerazioni riportate nell'articolo sono però sostanzialmente valide ancora oggi, perciò ho preferito mantenere inalterato il contenuto dell'articolo, riservandomi in altra sede di pubblicare qualcosa di più aggiornato.

Premessa

Questo articolo segue la serata a tema in chat, su “Cybersex: limiti e vantaggi” (svoltasi sul sito www.drvadala.it in data 15 novembre 2004).

L'articolo è il frutto dell'integrazione delle note di preparazione alla serata con la sintesi degli interventi degli utenti presenti in chat, i quali hanno partecipato alla discussione esprimendo il personale punto di vista e fornendo un prezioso contributo all'approfondimento del tema.

Ai partecipanti va la mia gratitudine per l'apporto offerto.

Introduzione

Va innanzitutto precisato che il contenuto di questo articolo non riguarderà l'aspetto morale del comportamento sessuale. Non viene qui minimamente affrontato alcun argomento a favore o contro la liceità del comportamento sessuale virtuale e viene solo marginalmente considerato l'aspetto psicopatologico della dipendenza da cybersex.

Attraverso un linguaggio non specialistico verrà approfondito il tema del cybersex in relazione all'equivalente comportamento che si produce nelle relazioni reali, cercando di individuare quei vantaggi, da un lato, e quei limiti, dall'altro, che lo differenziano e che creano quella peculiarità della dimensione virtuale sempre più utilizzata dall'avvento di Internet.

Va anche precisato che non viene affrontato qui l’aspetto psicologico della consultazione di materiali pornografici a scopo personale, limitando quindi il termine “Cybersex” all’aspetto relazionale dello stesso.

Sesso on-line e sesso off-line

L'abitudine delle nuove generazioni ad utilizzare la comunicazione mediata dal computer si ripercuote anche nella ricerca di intimità affettiva e di condivisione del piacere sessuale, e se da un lato nascono gli innamoramenti on-line, gli amori di chat, e le relazioni virtuali, dall'altro assistiamo ai fenomeni di esibizionismo sessuale virtuale, giochi di cybersex tra sconosciuti e tentativi di soddisfacimento attraverso la virtualità come sfogo delle proprie tendenze perverse non praticabili nella cosiddetta realtà.

Anche a livello virtuale possiamo trovare il binomio “amore e sesso” come forma più completa e matura dello scambio affettivo tra due partner, e in questo senso si tratta di una riproduzione a livello virtuale di ciò che è ben presente a livello di realtà. Così, on-line come off-line, riuscire a sperimentare sia un sentimento d'amore che un desiderio di intimità sessuale verso una persona viene considerato come forma più matura rispetto a quelle situazioni dove predomina solo l'aspetto, per così dire, platonico o quello, assai più istintuale, della spinta sessuale irrazionale. Anche la virtualità sembra offrire ai due amanti l'opportunità di creare una relazione virtuale d'amore e condividere l'intimità sessuale tramite i mezzi dell’email, della chat, della telecamera digitale (webcam), del microfono, dello scambio delle proprie immagini, ecc. Una intimità naturalmente diversa dal contatto completo della realtà, ma non meno capace, a detta di numerose testimonianze, di far provare piacere e benessere, trasporto emotivo, e passione.

La Rete, con i suoi ritmi e la facilità di contatto, permette di comunicare e di costruire relazioni anche del tutto diverse da quelle reali. La superficialità del contatto, la velocità, la facilità con cui ci si può sottrarre a qualsiasi conseguenza, ed il filtro che c'è tra il percepire il messaggio dell'interlocutore e la risposta che si decide di "inoltrare" sono elementi che finiscono per creare nuovi tipi di legami e favoriscono tipi di comportamento inconsueti, incluso quello sessuale. Ecco che, mentre un ragazzo non troverebbe né conveniente né gratificante interpellare in modo diretto nella realtà off-line una serie di ragazze per chiedere un estemporaneo soddisfacimento sessuale, in Rete tutto cambia e la facilità di giungere alle porte di un numero considerevole di "nickname" femminili, associato al relativo anonimato e alla mancanza di conseguenze negative in caso di rifiuto, possono indurre un comportamento del tutto opposto alle abitudini, spingendo al cybersex anche persone che, al di fuori della Rete, non assumerebbero questo tipo di atteggiamenti né metterebbero in atto simili comportamenti.

Cybersex: limiti?

Approfondiamo ora il tema del cybersex prendendo in considerazione quelli che sembrano essere gli aspetti negativi, cioè i limiti, dell'uso del cybersex, traendo spunto dalle testimonianze di molti utenti intervistati sul tema e dal contributo degli utenti presenti alla serata a tema in chat.

Un limite evidente è quello della mancanza di vero contatto fisico e in effetti, riportando una battuta di un partecipante, "se baci un monitor.." l'unica cosa che ottieni è che "...non riesci a leggerlo bene, dopo". Al di là dello scherzo è importante sottolineare questo limite: con l'assenza di una fisicità reale, corporea, vengono meno una numerosa serie di stimoli che invece vengono attivati nei contatti sessuali reali attraverso il coinvolgimento dei sensi. Mi riferisco per esempio al venir meno della percezione degli odori dell'altro, del contatto con la pelle, del "gusto" che si può percepire ad esempio in un bacio profondo, ecc.

Un altro limite, direi molto importante, è dato dalla ridotta disponibilità al movimento. La sessualità è, per molti versi, movimento. I due amanti che si lasciano andare alla passione sessuale troveranno spontaneo muoversi, sovrapporsi, intrecciarsi e modulare il proprio corpo in relazione alla respirazione, ai ritmi del piacere e al desiderio che progressivamente li domina. La virtualità, invece, presenta spesso una situazione oggettiva dove i due interlocutori sono prevalentemente fermi e in posizione seduta. La sessualità virtuale, nella maggioranza dei casi, finisce per essere incentrata esclusivamente sulle zone erogene e con una iper-valutazione della vista, nel caso della visione di immagini, o della fantasia mentale, nel caso che tutto lo scambio avvenga attraverso la più schermata chat scritta.

Persino l'abbandono all'orgasmo, vissuto on-line prevalentemente attraverso l'auto-stimolazione condivisa, può risentire come intensità e pienezza di vissuti, a causa della mancanza di libertà di movimento, cioè della disponibilità ad accompagnare con il corpo i movimenti automatici di piacere che si vivono durante la risposta orgasmica.

Non volendo essere una trattazione completa ma un semplice invito alla riflessione, poniamo lo sguardo verso un ultimo limite del sesso on-line che riguarda specificatamente il cybersex espresso attraverso la chat scritta. La serie di stimoli e risposte che producono progressivamente piacere fino ad arrivare all'acme dell'orgasmo deve passare evidentemente attraverso la comunicazione scritta, proprio a causa del mezzo scelto, e pertanto quanto più ci si avvicina al momento di massimo piacere, tanto meno diventa pratico riuscire ad abbandonarsi alle sensazioni, all’irrazionalità del momento, dovendo nello stesso tempo continuare a digitare per mantenere lo scambio comunicativo. L'obbligo di riprodurre, tramite la digitazione, la propria eccitazione può essere di ostacolo proprio durante quella fase finale dove il piacere si fa più intenso e la razionalità, dovrebbe, venir meno.

Cybersex: vantaggi?

Per contro è possibile tracciare un elenco di punti a favore nel cybersex. Qui la positività sembra risiedere in quel tipo di vantaggi e peculiarità che può rendere il cybersex a volte più gradevole o meno difficoltoso rispetto alle stesse pratiche off-line.

L'anonimato della dimensione virtuale può permettere all'individuo una maggiore libertà, sia di porsi in relazione ai propri desideri, esprimendo persino i più profondi tabù che di solito vengono nascosti a chiunque, sia di mantenere una bassa tensione fisica durante gli approcci e gli "incontri". L'ansia è ridotta e, soprattutto per le chat scritte dove non c'è modo di confermare o meno i dati fisici che vengono offerti nell'auto-descrizione, nel cybersex si può abbassare notevolmente il timore di "non piacere" e ricevere un repentino rifiuto.

Il vantaggio connesso a questo livello è verificabile nel comportamento di un numero notevole di persone dedite al "corteggiamento" virtuale. Oltre a descrizioni sempre in "positivo", anche qualora si debba o si decida di utilizzare l'invio di una propria foto, essa viene "scelta", a volte manipolata, con un grado di mascheramento o di determinazione che nei contatti off-line sarebbe proibitivo. Quindi, mentre in una relazione reale pregi e difetti emergerebbero più o meno al primo incontro, nel contatto iniziale, decretando quel piacere o dispiacere “a pelle” che regola l’avvicinamento o l’allontanamento istintivo, on-line il disvelamento, oltre ad essere rimandabile visto l'anonimato di partenza, è anche filtrabile e gestibile con maggiore libertà. Anche lo scambio di immagini in movimento reale tramite webcam può essere "pilotato" dai due protagonisti in modo tale da offrire il "profilo" migliore, l'atmosfera di luci più adatta, ecc. Questo sembra essere addirittura un vantaggio esclusivo della virtualità: l'inviante può monitorare la propria esteriorità mentre interagisce, sia scegliendo le foto che invia, sia scegliendo le pose che assume durante lo scambio in webcam.

Un altro vantaggio della dimensione virtuale, in questo caso della forma scritta, consiste nella libertà di immaginare con la fantasia quegli elementi che completano l'immagine fisica dell'interlocutore, attribuendo dunque fascino, bellezza ed erotismo ai dati spesso ambigui che vengono inviati. In questo senso una donna che digiti l’informazione del tipo: "sono mora con gli occhi chiari e capelli lunghi lisci" può dare adito a una miriade di immagini di bellissime donne, mentre in un incontro reale sarebbe subito noto che tipo unico di combinazione abbiano assunto quei dati in quella determinata persona. La virtualità offre quindi una maggiore potenzialità, a patto di rinunciare alla verifica delle immagini mentali che si formano sui dati ambigui.

La dimensione dell’on-line permette, entro certi limiti, una maggiore garanzia per chi desideri sperimentare nuove abitudini sessuali o rivestirsi di comportamenti tipici di personaggi che nella realtà sarebbe difficoltoso o impossibile interpretare. Lo schiavo sessuale virtuale, così come il padrone, oppure gli incontri omosessuali, o di gruppo, o i giochi tra coppie, possono essere scenari di sperimentazione di persone che nella realtà magari non provano, oppure non possono provare, questo tipo di percorsi e di soddisfacimenti.

Un altro vantaggio, tutto da verificare in termini di successo, è quello della strategia d'approccio. Mentre nella cosiddetta realtà un tentativo di arrivare subito ad ottenere una prestazione sessuale può essere considerato un atto violento o comunque aggressivo e tale da provocare rifiuti e ritorsioni se non guai peggiori, nel mondo virtuale numerosissimi ragazzi, per lo più giovani, sembrano approfittare della facilità con cui possono "bypassare" la fase del corteggiamento. E' esperienza comune, a detta di tante ragazze, che nelle ore serali e notturne centinaia di chiamate in chat provengono da ragazzi e uomini di varia età, tutte con la caratteristica di essere richieste esplicite ed immediate di sesso, di gioco sessuale, di condivisione di materiali pornografici, di esibizionismo sessuale, ecc. In questo caso possiamo dire, al di là del successo che possono avere queste strategie, che la virtualità permette ancora la messa in atto di quel modo di conquista predatorio e aggressivo che la civiltà e la cultura hanno sottomesso al controllo della ragione nella dimensione reale, in secoli di sviluppo sociale.

Conclusioni

In conclusione, sapendo di aver solo tracciato alcuni punti della mappa dei possibili vantaggi e svantaggi, possiamo affermare che la dimensione virtuale può essere il luogo dove amore e passione sessuale trovano nuova linfa e nuova modalità espressiva. La virtualità risulta possedere alcune peculiarità che non appartengono alla cosiddetta realtà e che alcuni comportamenti ritenuti inattuabili per varie ragioni a livello off-line, siano invece percorribili praticando le vie della dimensione virtuale. Nello stesso tempo è altrettanto evidente che qualsiasi tentativo di contatto profondo, di abbandono completo alla sensazione, e di vero scambio intimo sia destinato a rimanere una proiezione mentale che si scontra contro l'incontrovertibile verità: quella di avere fisicamente dinanzi una riduzione in formato tecnologico dell'umanità del partner con cui si sta condividendo il piacere, mentre di fatto alla persona resta l’indiscutibile realtà della sua solitudine fisica.

Se tutto ciò basti per ritenersi soddisfatti o se quanto detto sia insufficiente per considerare praticabile la sessualità on-line, esula dal tema di questo articolo e il quesito, come la risposta, va lasciato al lettore.

© Dr. Giuseppe Vadalà - 2004 - Il testo non può essere riprodotto né in parte né totalmente senza il consenso dell'autore